C’è una solitudine in cui si ha bisogno di sentire musica struggente
con testi che fanno ancor di più sprofondare nella tristezza della solitudine e, incomprensibilmente, questo aiuta a non essere più soli, perché si sente che la propria situazione è la stessa di altri che l’hanno messa in musica e parole. Ecco degli esempi, personali, di musica che ho avuto in mente, lungo questo periodo in cui ho scritto di solitudine e di amicizia.
Fango, Jovanotti
People are strange, Jim Morrison
Hey you, Pink Floyd
La giacca, Claudio Lolli
Il vuoto, Franco Battiato
Le Onde, Luigi Einaudi
Silence, P.J. Harvey
Solitudo, Billie Holiday
A love supreme, John Coltrane
I took up the runes, Jan Garbarek
Place to be, Nick Drake
Santa Lucia, Francesco De Gregori (http://www.youtube.com/watch?v=YhIVzq6v5AI)
Ed ecco il contributo, anche questo molto personale, di un amico, che ha scritto anche le parole:
Agnese, Ivan Graziani:
[…] non ho capito ancora
se è gelosia o se sono prigioniero
di questo cielo nero e di un ricordo che fa male
e se continuo a bere i miei liquori inquinati
è vero che quei giorni non li ho dimenticati
E’ uscito un po’ di sole da questo cielo nero
l’inverno cittadino sembra quasi uno straniero […]
Aspettando Godot, Claudio Lolli:
Ma questa strada mi porta fortuna,
c’è un pozzo laggiù che specchia la luna,
è buio profondo e mi ci butterò,
senza aspettare che arrivi Godot.
[…] La morte mi ha preso le mani e la vita,
l’oblio mi ha coperto di luce infinita,
e ho capito che non si può,
coprirsi le spalle aspettando Godot.
Non ho mai agito aspettando Godot,
per tutti i miei giorni aspettando Godot,
e ho incominciato a vivere forte,
proprio andando incontro alla morte.
Extraterrestre, Eugenio Finardi:
“C’era un tipo che viveva in un abbaino
per avere il cielo sempre vicino
voleva passare sulla vita come un aeroplano
perché a lui non importava niente
di quello che faceva la gente
[…] Una notte il suo messaggio fu ricevuto
ed in un istante é stato trasportato
senza dolore su un pianeta sconosciuto
[…] Ma dopo un po’ di tempo la sua sicurezza
comincia a dare segni di incertezza
si sente crescere dentro l’amarezza
perché adesso che il suo scopo é stato realizzato
si sente ancora vuoto
si accorge che in lui niente é cambiato
che le sue paure non se ne sono andate
anzi che semmai sono aumentate
dalla solitudine amplificate
e adesso passa la vita a cercare
ancora di comunicare
con qualcuno che lo possa far tornare”
Sound of Silence, di Simon & Garfunkel:
“E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio”
Mi viene in mente anche Candy says, di Lou Reed…Ma in realtà ce ne sono tantissime, di musiche meravigliose, malinconiche e rincuoranti, sarebbe bello condividerle qui. Scrivete le vostre?